Zooming

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Zooming (2003) per grande orchestra divisa in quattro gruppi

 

Generazione del suono
L'orchestra è divisa in 4 gruppi disposti nei 4 lati della sala da concerto. Il suono (composto esclusivamente da timbri con un’alta percentuale di rumore) inizia a generarsi seguendo un percorso puntuale.

Zooming
Questo ordine viene subito negato* attraverso un gioco mutevole di inquadrature.
Il paesaggio sonoro che si viene creando nello spazio, infatti, è osservato da punti di vista differenti, distribuito su più piani, ri-fotografato continuamente. Come se all'opera fosse una macchina da presa, il suono è indagato in due modi: partendo da un dettaglio (sempre diverso) e allargando il campo a tutta la scena, e viceversa, partendo da una inquadratura globale e stringendo su un dettaglio.
Il paesaggio sonoro è reinventato continuamente.

Spazio
In Zooming il suono si sviluppa lentamente nello spazio. L'idea di spazializzazione
usata non prevede il movimento del suono da un punto ad un altro, ma lo sviluppo, la moltiplicazione, la proiezione di ogni timbro nello spazio.
Ognuno dei quattro gruppi disposti nei diversi punti della sala, infatti, ha una cellula timbrica fondamentale, che nel corso del pezzo è sottoposta a due serie di raddoppi (raddoppio temporale, in questo caso, ovvero ritmico) da parte di ogni altro gruppo. La prima volta sono timbri simili a quello iniziale a creare una prima proiezione della cellula fondamentale nello spazio, la seconda volta timbri diversi.
Lastratificazione di timbri sostituisce la vecchia idea di armonia, la loro spazializzazione quella di strumentazione.

Curve di lettura
In Zooming ogni timbro strumentale è pensato come un sample, un oggetto sonoro concreto.
La durata e distanza dei vari impulsi è regolata da alcune curve di lettura: una fondamentale (composta da tre velocità. Nell'ordine: normale, dimezzata, doppia) e alcune secondarie (con diverse permutazioni delle tre velocità).

Tempo
La continua reinvenzione del paesaggio sonoro, attraverso inquadrature e distribuzione su piani differenti, nasconde il tentativo di applicare al tempo le categorie dello spazio.

*In Le rovine del tempio circolare, un racconto di Borges, un uomo si
ritira su un'isola per generare, in sogno, un altro uomo.
Quando ci riesce, capisce di essere anche lui il frutto di un sogno, e che un altro uomo lo sta sognando.