Under the skin (2010/11)

Un idioma remoto o più probabilmente immaginario, i cui suoni sono stati ricercati tra distorsioni della corda del violino, trazioni di molle metalliche, suoni sintetizzati, vele trainate dal vento.
Ad emergere da questa materia eterogenea sono getti di gas, sostanze solfuree in combustione, una lama che taglia un tessuto antico, rigurgiti di una materia oscura, un paio di occhi che si aprono e fissano un miraggio, il presentimento che nulla più sarà come prima, treni in movimento, convogli sottomarini, una ragazza con occhi incandescenti che siede in uno degli scompartimenti e viaggia verso luoghi il più lontani possibile, la frizione dei cavi metallici che guidano lei e il treno verso quelle lontananze.

Primo Ciclo - Molle di acciaio, getti di gas, cavi metallici